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AMBIENTE 1 GENNAIO: NUOVI OBBLIGHI PER MISCELE DESTINATE AI CONSUMATORI O AD USO PROFESSIONALE Indietro

Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 sarà obbligatorio effettuare la notifica ad ECHA finalizzata a fornire ai centri antiveleni le informazioni da usare in caso di emergenza, secondo il nuovo formato armonizzato a livello europeo (PCN, Poison Centres Notification) ed  apporre il codice UFI sulle etichette, per le “nuove” miscele destinate all’uso da parte dei consumatori o per uso professionale (non destinate quindi all’impiego nei siti industriali).

Per miscele ad uso industriale gli obblighi partiranno dal 1 gennaio 2024.

Quanto sopra riguarda solo le miscele immesse sul mercato e classificate come pericolose in ragione dei loro effetti sulla salute o dei loro effetti fisici. Non sono quindi soggette, ad esempio, le sostanze (anche se pericolose), o le miscele non pericolose o solo pericolose per l’ambiente o escluse dal campo di applicazione del regolamento CLP.

Le scadenze sopra indicate riguardano i prodotti “nuovi” e in quanto tali non ancora notificati alle banche dati nazionali (ad esempio, per l'Italia, l'archivio preparati pericolosi dell'ISS).

Invece, per miscele già sul mercato e già notificate a livello nazionale  prima delle scadenze citate, è previsto un periodo transitorio fino al 1° gennaio 2025, a meno che ci siano modifiche alle informazioni trasmesse, in tal caso diventano applicabili i nuovi requisiti.

 

La normativa di riferimento è il Reg. UE n. 542/2017, che ha armonizzato a livello europeo le informazioni che i soggetti che immettono sul mercato prodotti chimici devono notificare alle banche dati nazionali, consultabili dai centri antiveleni in caso di emergenza sanitaria. 

I nuovi requisiti e formati sono inseriti nell’allegato VIII al regolamento CLP.

 

Il codice UFI (Unique Formula Identifier), introdotto con il regolamento 542/2017, è un codice alfanumerico di 16 caratteri che identifica univocamente le informazioni trasmesse sulla composizione di una miscela pericolosa, e che dovrà comparire nell’etichetta del prodotto. L’UFI sarà utilizzato principalmente dai centri antiveleni in caso di emergenza; grazie al codice UFI, l’operatore del centro antiveleni potrà identificare in modo più sicuro il prodotto chimico coinvolto, e accedere alle informazioni precedentemente notificate dall’azienda.